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"With incredible efforts and pleasure too, before sunrise they arrived at the ruins of an ancient structure called La Torre del Filosofo (which may have been built by Empedocle) or as other people say “the ruins of Vulcano’ temple”. In this place they rested for some time.
The sky was clear and it appeared in all its majesty and splendour. There they observed with astonishment that the number of the stars seemed infinitely increased, and that the light of each of them appeared brighter than usual. With the naked eye they could see clusters of stars that were totally invisible in from Nicolosi." - Patrick Brydone, 1770.

 

 

“Con grande fatica, ma anche piacere, giunsero prima dell’alba alle rovine di un’antica struttura chiamata “la Torre del Filosofo” (probabilmente costruita da Empedocle) o, come altri dicono, “le rovine del tempio di Vulcano”. In questo luogo si fermarono per un po’ di tempo.
Il cielo era sereno ed appariva in tutta la sua maestosità e splendore. Osservarono, con stupore, che il numero delle stelle sembrava infinitamente maggiore e che la loro luce appariva più intensa del normale. Ad occhio nudo, riuscirono ad osservare ammassi di stelle che erano totalmente invisibili da Nicolosi”. - Patrick Brydone, 1770.

Nel cuore del parco dell’Etna, in contrada Serra la Nave (SLN) nell’area di piano Piano Vetore, si trova la sede Mario Girolamo Fracastoro dell’Osservatorio Astrofisico di Catania dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica). L’Osservatorio, a quota 1725 metri s.l.m., ospita i telescopi per astrofisica professionale posti a quota più alta sul territorio nazionale.
La tradizione scientifica in campo astronomico ai piedi del vulcano è antica; già nel 1788 il “Siculorum Gimnasium”, Università di Catania, istituisce il corso di Astronomia. Tra i docenti più illustri si ricorda il Prof. Francesco Gambino. Il corso di “Astrofisica”, tra i primi in Europa ad affrontare lo studio degli astri con gli strumenti della fisica, viene istituito nel 1890 ed affidato al Prof. Annibale Riccò.

L'Osservatorio Astrofisico

L`Osservatorio "Vincenzo Bellini" (attivo nel periodo 1880-1925) era posto ai piedi del cratere sommitale dell`Etna a quota 2941 m. Dotato di un telescopio Merz da 33 cm.

La storia dell’”Osservatorio dedicato all’Astronomia Fisica” sull’Etna ha inizio nel 1880, quando fu completata la costruzione della prima sede, dedicata a Vincenzo Bellini, a quota 2941 metri s.l.m. in zona Montagnola. Promotore era stato l’astronomo palermitano Pietro Tacchini, che aveva sostenuto e ottenuto l’approvazione del progetto da parte dell’Accademia Gioenia nel 1876. In breve tempo, grazie anche all’apporto del Comune e della Provincia di Catania, dei Ministeri dell’Istruzione e dell’Agricoltura, Industria e Commercio, l’Osservatorio fu costruito sotto la direzione del Prof. Riccò.
L’Osservatorio Bellini operò fino al 1925. L’attività osservativa sull’Etna riprese nel 1966 quando il direttore Prof. Mario Girolamo Fracastoro e i suoi collaboratori inaugurarono le nuove sedi dell’Osservatorio Astrofisico presso la Cittadella Universitaria a Catania e quella di Serra la Nave che fu in seguito dedicata proprio allo stesso Fracastoro.

La cupola del telescopio da 91 cm presso la sede “M.G. Fracastoro” di Serra la Nave.

L’Osservatorio Astrofisico di Catania, dagli anni 2000 è parte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Presso l’Osservatorio sono in funzione diversi telescopi e altri strumenti specializzati su specifici obiettivi di ricerca inquadrati all’interno di collaborazioni internazionali. La sede dell’Osservatorio, all’interno del Parco dell’Etna, è una struttura di ricerca utilizzata da ricercatori italiani e stranieri; la sede viene anche utilizzata per la didattica dell'astrofisica sperimentale di livello universitario.
Alle attività di ricerca si affiancano attività di diffusione dell’informazione scientifica. Presso l’Osservatorio si organizzano regolari visite pubbliche guidate dagli astronomi; nel caso di particolari eventi astronomici vengono organizzate serate tematiche. Gli incontri prevedono osservazioni al telescopio, osservazione guidata del cielo a occhio nudo e spiegazioni sui fenomeni celesti legati alle osservazioni proposte. Inoltre, specifiche iniziative sono dedicate all'approfondimento delle discipline astronomiche per studenti delle scuole di ogni ordine e grado.
Negli ultimi anni la richiesta crescente di visite pubbliche ha indotto un sempre maggiore impegno degli astronomi sul fronte della diffusione scientifica e, grazie ad un finanziamento del Ministero Istruzione Università Ricerca (MIUR), è stato messo in funzione un telescopio interamente dedicato alla divulgazione accessibile anche alle persone con disabilità nella deambulazione. Il numero di visitatori che l’Osservatorio accoglie all’interno del Parco dell’Etna aumenta costantemente di anno in anno nel tentativo di dare una risposta alle richieste.
Le visite si svolgono rigorosamente su prenotazione; il loro svolgimento ordinato è indispensabile per mantenere basso l'impatto per il Parco e per la realizzazione del programma di osservazioni scientifiche.

Telescopio per la divulgazione con elevatore per abbattere la barriere architettoniche.

Le sfide odierne della ricerca in Astrofisica

L’astronomia italiana occupa stabilmente la quarta posizione per pubblicazioni scientifiche a livello internazionale dalla metà degli anni 90. Un notevole primato di cui andare orgogliosi ma anche impegnativo da mantenere!

Il progetto bandiera MIUR ASTRI dell'INAF

Nell’aprile 2011 il Ministero Istruzione Università Ricerca (MIUR) ha selezionato, all’interno del Programma Nazionale della Ricerca, 14 progetti di sviluppo strategico che sono stati definiti “Progetti Bandiera” con piano di sviluppo 2011-2013. Tra quelli proposti dalla comunità scientifica, è stato selezionato ed approvato il progetto ASTRI (Astrofisica con Specchi a Tecnologia Replicante Italiana), proposto dall' Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).
Il progetto ASTRI si sviluppa nell’ambito dell’ambizioso programma Cherenkov Telescope Array, CTA, l’osservatorio, attualmente in fase di definizione, composto da decine e decine di telescopi per lo studio da terra della radiazione gamma di alta energia. La radiazione gamma viene schermata efficacemente (e fortunatamente) dall’atmosfera terrestre ed il suo studio via rivelazione diretta può essere eseguito solo dallo Spazio. Tuttavia i fotoni gamma di alta energia, entrando nell’atmosfera terrestre, interagiscono con le molecole che la compongono originando sciami di particelle (essenzialmente elettroni e positroni) che si propagano lungo la direzione di provenienza del fotone stesso. Queste particelle si muovono nell’atmosfera a velocità superiori a quella della luce (la velocità della luce è una costante nel vuoto ma, nei mezzi materiali, dipende dall’indice di rifrazione del mezzo) e, per effetto Cherenkov, emettono radiazione elettromagnetica (un lampo di luce bluastra) che si propaga con un fronte d’onda conico rivelabile dal tipo di telescopi che comporranno il CTA. E’ così che, in modo indiretto, possono essere studiati da Terra quei fenomeni di alta energia altrimenti osservabili solo da satellite.

Il telescopio ASTRI SST-2M.

L’osservatorio CTA sarà composto da due schiere di telescopi Cherenkov, una nell’emisfero Sud, l’altra nell’emisfero Nord della Terra così da poter ottenere una visione completa del cielo. La prima schiera di telescopi sarà costruita nell’emisfero Sud (il luogo verrà deciso entro il prossimo anno) e, distribuiti su un’area di alcuni chilometri quadrati, conterrà telescopi di diversa grandezza dedicati allo studio di diverse bande di energia. Tra essi, saranno costruiti una sessantina di telescopi della classe “Small Size” (SST), dedicati alla regione energetica più alta, 1-100 TeV e oltre.
E’ proprio in tale ambito che si sviluppa uno dei temi principali del progetto ASTRI: l’implementazione di un telescopio innovativo per il CTA dedicato alle più alte energie. Le principali novità tecnologiche del telescopio, il cui prototipo in via di costruzione è chiamato ASTRI SST-2M, risiedono nel sistema ottico a due specchi, il più grande con 4 metri di diametro, che agiscono quali collettori di luce verso la camera che funge da “macchina fotografica”; nella camera, composta da sensori al Silicio di ultima generazione; nell’elettronica veloce di lettura dei sensori; nel sistema di controllo e gestione. Il prototipo ASTRI SST-2M, verrà installato nel Parco dell’Etna presso la stazione osservativa INAF “M.G. Fracastoro” (Serra La Nave). La stazione, parte dell’Osservatorio Astrofisico di Catania, è stata infatti selezionata per le sue qualità come sito astronomico e perché dotata di tutte le infrastrutture necessarie e del personale qualificato per l’installazione ed il test del prototipo. L’installazione della struttura di ASTRI SST-2M è prevista in giugno 2014; seguirà l’installazione degli specchi e quindi della camera insieme a tutte le componenti di controllo dell’intero sistema. Dopo una fase di verifica funzionale avrà quindi luogo la fase di calibrazione accompagnata dalle scientifiche nell’inverno 2014-2015.
Il progetto INAF-ASTRI racchiude in sé alta tecnologia industriale italiana che permette di realizzare uno strumento ad elevato grado di competitività internazionale. Le soluzioni innovative pensate per esso sono frutto dell’intera Collaborazione ASTRI i cui attori principali sono gli Istituti MilanoBologna e Palermo, e gli Osservatori di BreraBolognaCapodimonteCataniaRomaPadova, e Torino, con il supporto dell’INAF HQ e la partecipazione delle Università di Padova e Perugia.

Il telescopio ASTRI SST-2M opererà in campo aperto senza cupola o copertura di protezione. Esso sarà visibile facilmente dai visitatori della stazione osservativa di Serra La Nave; una visita guidata avente oggetto le finalità del progetto sarà inclusa nel percorso di visite pubbliche.

Etica dell'ambiente
"EnergiETNetica"
Cattedra di Filosofia Morale
diretta dal prof. Giuseppe Pezzino, ordinario di Filosofia Morale
Dipartimento di Scienze Umanistiche
Monastero dei Benedettini (patrimonio dell'umanità)
Università degli Studi di CataniaEnergiETNetica

Non c'è nulla di più bello, non dico solo in Sicilia, ma in Europa, delle campagne catanesi; questa terra di fuoco è di una fertilità meravigliosa; ma non è la fertilità piatta ed uniforme della Lombardia o della Valenza: la terra qui arricchisce l'uomo, incantandone la sua vista. Da qualunque lato la si contempli, questa natura è piena di attrattive: essa sfugge per la varietà delle scene, per l'imprevisto dei paesaggi, alla monotonia di un sublime troppo ripetuto; infatti essa ha in sé tutti gli elementi dei grandi paesaggi: il mare, i boschi, la pianura, la montagna, e questa montagna è l'Etna. Se visto da vicino, il gigante perde queste sue dimensioni colossali che lo rendono da lontano così maestoso, esso si mostra sotto degli aspetti nuovi: la grazia allora s'unisce in lui alla forza, l'amenità alla potenza (Ch. Didier, 1829)

EnergiETNetica

Nell'ambito del progetto di Ateneo e di Dipartimento che intende potenziare la presenza del mondo della cultura nel territorio etneo, la Cattedra di Filosofia Morale del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università degli Studi di Catania con i proff. Giuseppe PezzinoMaria Vita RomeoMassimo Vittorio ha avviato una serie di riflessioni nell'ambito dell'etica della comunicazione sociale ambientale, al fine di tutelare e valorizzare il patrimonio naturale e culturale del territorio in special modo di quello etneo.
Nasce così il progetto "EnergiETNetica". Si tratta di un'"idea operosa", un'idea-azione, che s'ispira al Protocollo d'Intesa firmato dall'Università di Catania e dall'Ente Parco dell'Etna, e che nasce dall'accordo e dalla collaborazione tra la Cattedra di Filosofia Morale dell'Università di Catania, l'Ente Parco dell'Etna e il L.E.I.F. - Laboratorio di Etica e Informazione Filosofica dell'Università di Catania.
"EnergiETNetica" è un "progetto aperto", che elabora modelli di etica ambientale per il territorio, senza chiudersi alle continue sollecitazioni che dal territorio provengono.
"EnergiETNetica" è una "piattaforma programmatica" - realizzata dalla Cattedra di Filosofia Morale dell'Università di Catania, dall'Ente Parco dell'Etna e dal L.E.I.F.- che fonda tutte le attività teoriche e pratiche miranti al perseguimento dei seguenti obiettivi:
1. avviare nel territorio una serie di riflessioni e di sollecitazioni sull'etica della comunicazione sociale ambientale;
2. promuovere e sviluppare una vivace sensibilità ecologica nella scuola, nell'università e nella società;
3. creare nel territorio un permanente habitus etico, che miri alla tutela del patrimonio ambientale.


EnergiETNetica

Alcuni interventi operativi

Assegnazione Tesi di Laurea
Sono assegnate agli studenti universitari, iscritti al CdL triennale in Filosofia e al CDL magistrale in Scienze Filosofiche, Tesi di Laurea di etica ambientale, con particolare riferimento alla conservazione, la difesa e la fruizione del paesaggio e dell'ambiente naturale etneo, nonché alle strategie di comunicazione ambientale fondate sui princìpi di responsabilità morale e impegno civile.

Ricerche sul territorio
Sotto la direzione dei docenti, gli studenti universitari iscritti al L.E.I.F. (Laboratorio di Etica e Informazione Filosofica), effettuano interviste e sopralluoghi diretti nel territorio etneo, per analizzare in loco il rapporto uomo-ambiente, per costruire un rapporto di fiducia tra il mondo della cultura, le comunità locali etnee e la collettività civile nell'ambito dello sviluppo di una cultura ambientale.


EnergiETNetica

Campagna di informazione e comunicazione
La Cattedra di Filosofia Morale, il Laboratorio L.E.I.F. e l'Ente Parco dell'Etna effettuano di concerto e periodicamente:
" campagne di informazione e comunicazione ambientale, al fine di creare sensibilità e coscienza ambientaliste per il rispetto e la valorizzazione dell'ambiente e delle sue risorse.
" convegni, seminari e workshop, allo scopo di sensibilizzare sia gli Enti pubblici sia i singoli individui al rispetto dell'ambiente e, in special modo, delle aree protette e dei luoghi dichiarati Patrimonio dell'Umanità, come il vulcano Etna.

"Escursioni meditate"
Di concerto con la Cattedra di Filosofia Morale e con il Laboratorio L.E.I.F., l'Ente Parco dell'Etna crea percorsi scientifico-didattici per la comunicazione e l'informazione ambientale, mediante "escursioni meditate" che coniugano il rapporto diretto con la natura con le riflessioni etico-filosofiche e le osservazioni storico-scientifiche.

Banca del germoplasma (attualmente non fruibile)

(attualmente non fruibile)
Il campo collezione della Banca del Germoplasma è stato realizzato per la caratterizzazione e conservazione del patrimonio genetico vegetale etneo. Si estende su una superficie di circa tre ettari adiacente alla sede dell'Ente Parco e ospita specie di interesse naturalistico e agrario (vigneto, frutteto, ginestreto, piante di interesse forestale), ma anche specie aromatiche e officinali presenti nel comprensorio etneo e viene condotto secondo il metodo biologico di produzione codificato dal Reg. CEE 2092/91 e successive modifiche e integrazioni.
Il Sentiero del Germoplasma, lungo 1153 metri, è stato realizzato all'interno del campo collezione con pendenze inferiori al 7% e con uno strato superficiale atto a permettere il transito anche a mezzi di supporto delle attività motorie di persone diversamente abili. Sono stati in particolare installati, con la collaborazione della Stamperia Braille di Catania, apposite targhette esplicative di interpretazione ambientale anche per ipovedenti e non vedenti. E' stato, dunque, realizzato un vero e proprio "Sentiero dei cinque sensi", permettendone così la fruibilità anche a chi ha problemi fisici e ponendolo come possibilità di svago e di recupero del contatto dell'uomo con la natura e della naturale potenzialità all'uso dei sensi. Per raggiungere questi obiettivi, il Parco dell'Etna, assieme ad alcuni Dipartimenti dell'Università degli studi di Catania, ha istituito un consorzio, denominato CEVASABI (Centro per la valorizzazione e la salvaguardia della biodiversità della Sicilia Orientale), del quale fanno parte il Dipartimento di Botanica e l'Orto Botanico di Catania, il Dipartimento di OrtoFloroArboricoltura e Tecnologie Agroalimentari (DOFATA), il Centro Universitario Tutela e gestione Ambienti Naturali e Agroecosistemi (CUTGANA).
Fondamentale è stato il concorso di diversi Enti ed Istituzioni, come l'Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente, che sostiene le azioni del Parco; l'Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste; l'Azienda Regionale Foreste Demaniali, titolare della misura che ha consentito la realizzazione della Banca del Germoplasma insieme alle SOAT del territorio; l'Università di Catania; la Stamperia Regionale Braille; l'Assessorato Regionale al Turismo, che con i fondi del progetto "Turismo Verde" ha consentito il miglioramento dell'accessibilità del sentiero del germoplasma e dell'intera sede del Parco.
Tali azioni sinergiche, attraverso le quali il Parco dell'Etna intende porsi all'avanguardia tra le Istituzioni che hanno maggiormente contribuito al raggiungimento dell'Obiettivo 2010 per la riduzione della perdita di diversità biologica, rappresentano un esempio di esperienza finalizzata al raggiungimento degli obiettivi tendenti al miglioramento della qualità della vita.

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